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I Grandi Maestri delle Arti Marziali


- Helio Gracie -

Intervista con Helio Gracie. Playboy (edizione brasiliana) Febbraio 2001
Intervistato da Dalila Magarian

PRIMA PARTE

Intervista interessante che presenta un'immagine forte del maestro Gracie, discutibile ma coerente con la sua biografia.


Introduzione
Nel mondo delle arti marziali non vi è dubbio che il Brazilian Jiu-jitsu ha questo nome grazie al clan Gracie. Cercare di tracciare un albero genealogico della sua famiglia è un lavoro complesso. Contare il numero di figli, nipoti, pronipoti che hanno ereditato il nome "Gracie" è estremamente difficile, del quale Helio Gracie con i suoi 88 anni è l'unico patriarca vivente, si stima che possa raggiungere il numero di 150 unità. "Non conosco nemmeno la metà di loro" ci ha detto Helio. Si attribuisce a lui la realizzazione delle tecniche che hanno rivoluzionato il jiu-jitsu e hanno portato alla sua famiglia non solo un sacco di soldi, ma anche il successo ed un'enorme fama. Helio Gracie è il padre di tre campioni del mondo di jiu-jitsu: Rickson e Royce, che vivono negli Stati Uniti, e Roiler che possiede un'accademia a Rio de Janeiro. Altri membri della famiglia hanno una reputazione meno rispettabile. Ad esempio Ryan Gracie, nipote di Helio, da come risulta dal Boletins Correncia Policial. è stato in carcere nel febbraio dello scorso anno [2000]. E 'stato accusato di aver accoltellato un ambulante ma anche il jiu-jitsuka Marcus Vinicius Rosa durante una festa lambaerobica a Rio ha avuto problemi con la giustizia In precedenza era già stato accusato da parte di gruppi di difesa dei diritti degli omosessuali, i quali ritengono che la famiglia Gracie ha sempre assunto atteggiamenti aggressivi e preconcetti nei confronti di lesbiche e gay. Pur condannando la violenza, Helio non lascia dubbi circa la sua posizione infatti afferma che "Ritengo che l'omosessualità è un'aberrazione della natura." Questa e altre"grandi verità" vengono presentate come postulati da Helio. Egli ha l'abitudine di scrivere i suoi pensieri. Tiene le sue riflessioni al sicuro in una valigetta aggiungendoli ogni volta che qualche tema controverso si affaccia come ordine del giorno..... "Una donna è indipendente solo se ha vicino un uomo vile". Ma non bisogna pensare che le sue opinioni riguardino solo le minoranza o la società ma anche gli operatori del jiu-jitsu riceveono i suoi colpi. Helio ha dichiarato senza mezzi termini che gli studenti meno intelligenti imparano le tecniche di jiu-jitsu meglio e più rapidamente. Dalila ha incontrato tre volte il maestro Gracie presso la piccola fattoria a Itaipava, sita a circa 100 chilometri dalla capitale Rio de Janeiro dove Helio ha vissuto in ritliiro per gli ultimi 8 anni. La giornalista ci racconta che all'arrivo presso l'azienda agricola, che si trova a circa 2 chilometri dal centro della città di Itaipava, c'è un cartello che dice "Nosso Vale” [nostra valle], e che è sempre stata accolta dal maestro con un largo sorriso e la mano aperta accompagnato da sei cani mastini napoletani. “Abbiamo trascorso tre giorni in un colloquio animato svoltosi sempre sulla veranda con una vista su un enorme pascolo verde occupato da alcuni capi di bestiame. La superficie totale del pascolo e di circa 320.000 metri quadrati, è una città personale per lui e sua moglie Vera. Durante l'intervista, il professor Helio mi ha sorpreso non solo con la sua buona disposizione, ma anche con la sua velocità di pensiero, si è dimostrato essere un uomo determinato. Diverse volte è parso evidente che era dispiaciuto e disgustato della direzione presa jiu-jitsu in Brasile. Tutti i documenti di espatrio per gli Stati Uniti sono in ordine, ma non è riuscito a trovare il modo per lasciare il suo paese e poter andare a vivere con i suoi figli che si trovano negli Stati Uniti, perché non c'è nessuno disposto a comprare il suo pezzo di terra che ha un valore di 5.000.000 reais. Con opinioni non sempre sono popolari per quanto riguarda tematiche come il sesso "il sesso è valida solo per fare bambini", Helio dimostra che non ha paura di dire quello che pensa.

PLAYBOY: Hai picchiato un sacco di gente?

HELIO: Ho avuto un brutto carattere nella mia adolescenza. [Ride], ma ero anche sciocco. A volte volevo sfidare qualcuno ma non c'era nessuno con me in quel momento. Una volta ero convinto che un uomo mi guardava stranamente.. Mi avvicinai e gli chiese se era un frocio, ma mi guardò come se mi vedesse per la prima volta e mi accorsi che era un pagliaccio. Un'altra volta, ho preso una batosta terribile da un ragazzo che era alto 1,80. Non ero preparato. Queste due occasioni mi sono valse da lezione. Ho scoperto che essere coraggiosi e essere un delinquente sono due cose diverse. Oggi Io insegno queste cose nelle mie classi.

PLAYBOY: Qual è la differenza tra il jiu-jitsu che insegni e quellot tradizionale?

HELIO: Ho adattato il jiu-jitsu alle mie caratteristiche. Ero quello debole e goffo, ero alto 1,75 e non superavo più di 63 kg. Io non riuscivo a fare quello che faceva mio fratello [Carlos], perché il suo jiu-jitsu dipendeva dalla forza e dalla potenza. Io non avevo né l'una né l'altro. Poi ho creato ciò che è oggi è conosciuto da tutti. Ho perfezionato la tecnica sbagliata di mio fratello pensando alle persone più deboli, utilizzando i principi della fisica, come la forza e le leve. Tu, per esempio, non può sollevare una macchina con la forza delle tue braccia, ma con un crick ci riesci. Questo è quello che ho fatto. Ho scoperto le tecniche di leva che ottimizzano la forza. Queste modifiche rendono questa forma di jiu-jitsu superiore al jiu-jitsu che esisteva prima, e oggi il jiu-jitsu che il mondo intero pratica è il mio jiu-jitsu.

PLAYBOY: Allora, per combattere con il jiu-jitsu non è necessario essere forti?

HELIO: No, hai ragione. Se si capisce il mio metodo di jiu-jitsu, si può darle di santa ragione a quell' uomo laggiù [ride]. Non è una questione di capacità o di forza, ma di saper utilizzare le leve con la tecnica corretta. Con un dito, ho la capacità, anche alla mia età, di stendere un uomo sul pavimento. È per esempio [si alza mi mette di fronte a lui e mi fa porre le mani intorno al suo collo. Due secondi dopo, ero in preda di una tagliola che mi strozzava. {Ride]. È una sorta di trappola per topi, una trappola si stringe. Ogni forma di aggressione ha una difesa. E 'il tipo di aggressione che definisce qual è il tipo corretto di tecnica difensiva da usare.

PLAYBOY: Quali sono i più comuni tipi di aggressione?

HELIO: Non ci sono dieci diversi tipi di aggressione. Può essere un pugno, un calcio, una testata, un bastone, un coltello ..... In jiu-jitsu ci sono 100 differenti tipi di difesa per queste aggressioni. Per ogni tipo di attacco, ci sono 3 o 4 tipi di difesa. Anche io, che non pesavo più di 63 chili ho steso uomini che pesavano 120 chili. E questo è ciò che mio figlio Royce dimostrato nei suoi combattimenti nella lotta Ultimate [UFC}.

PLAYBOY: La Ultimate Fighting è una delle invenzioni della Famiglia Gracie?

HELIO: Assolutamente si. La lotta ultimate è stata inventato da mio figlio Rorion. Nel mondo tutti i praticanti di un'arte marziale dicono che la loro è la migliore. Quindi, per sapere che cosa è realmente il più efficace, mio figlio ha deciso di creare l'Ultimate. L'altro mio figlio, Royce, ha sconfitto tutti gli sfidanti. Egli è il campione imbattuto. Questa colpito molto gli americani ed oggi in tutto il mondo si conosce il nostro jiu-jitsu, anche in giapponese, che ha inventato la lotta [ride]. La mia famiglia ha una forte tradizione di jiu-jitsu.

PLAYBOY: A proposito, qual è l'origine della famiglia Gracie?

HELIO: Il mio bisnonno, James Gracie, era scozzese. Ha avuto un malinteso con il governo locale e si è trasferito in Brasile. Suo figlio, mio nonno Pedro, era un banchiere a Rio de Janeiro ed ha avuto 18 figli, tra cui mio padre. Quasi tutti erano diplomatici. Mio padre Gastao, parlava cinque lingue e stava per iniziare un lavoro come diplomatico in America Centrale, ma prima di partire per Belém do Pará, si innamorò di mia madre, Cesalina e così rimase dov'era dove si affermò come un importatore di dinamite. Hanno avuto cinque figli [Carlos, Oswaldo, Gastao Jr., Jorge, e HELIO] e tre figlie [Maria, Helena, e Ilka]. Dopo la morte di mio nonno hanno lasciato Belém e si sono trasferiti a Rio.

PLAYBOY: Diplomazia e passione, sembra di vivere un film. Quando il jiu-jitsu entrare in scena?

HELIO: Mio fratello Carlos [morì nel 1995 all'età di 94 anni], ha imparato a combattere a Belen da un insegnante giapponese di nome Mitsuyo Maeda, conosciuto anche come Conde Koma, un ex campione di jiu-jitsu [e un addetto commerciale del suo paese in Brasile]. Era un amico di mio padre e conosceva le sue preoccupazioni a causa del continnuo coinvolgimento dei suoi figli più grandi in risse di strada. Maeda ha insegnato le tecniche a Carlos e cominciò presto a dare lezioni presso la Banca del Brasile ad un suo amico. Ha finito per far diventare tutto ciò una professione.

PLAYBOY: Lei è stato allievo di Maeda?

HELIO: No, ero il più giovane, non ero ancora abbastanza grande neanche per prendere lezioni da Carlos ache consideravo come il mio secondo padre. Io ero studente al Collegio Diocesano di Rio, e soffrivo di vertigini e svenimenti, al punto nessuno è mai riuscito a capire come ho fatto a convincere mia madre a portarmi fuori dalla scuola. E' stato durante il terzo anno della scuola primaria, ed avevo quasi 14 anni ho passato tutta la mia prima giornata ascoltando mio fratello che dava lezioni agli altri. Dopo un anno e mezzo, avrei potuto ripetere come un pappagallo tutto quello che lui aveva insegnato ai suoi studenti. Un giorno Carlos era in ritardo per una lezione ed io ho insegnato al suo posto. Poi ho deciso di modificare il jiu-jitsu a modo mio.

PLAYBOY: Un'altra ramo della famiglia Gracie attribuisce il successo di jiu-jitsu a tuo fratello Carlos invece che a te. Sono due stili di combattimento molto diversi?

HELIO: uno stile non può essere descritto, ma posso dire che è come confrontare un aereo di Santos-Dumont ad un supersonico. Chi oggi avrebbe voglia di volare su un aereo di Santos-Dumont? O chi avrebbe voglia di viaggiare su una Ford del 1930? Quello che voglio dire è che io non ho inventato jiu-jitsu, ma ho preso un rottame come un ereo di Santos-Dumont senza avere l'intenzione di volare in qualche'angolo specifico. Non vi è alcun jiu-jitsu che io ho inventato, l'ho solo migliorato.

PLAYBOY: Come nasce il tuo debutto sul ring?

HELIO: avevo 17 anni ed ho ombattuto contro un campione di boxe brasiliana, Antônio Portogallo. L'ho battuto in 30 secondi. Il pugile ha tirato un pugno, l'ho bloccato e l'ho portato a terra, bloccandolo con una presa.

PLAYBOY: Quali altri incontri hai nel tuo palmares?

HELIO: Uno di questi era contro il giapponese, I. Ono, svoltosi in un'accademia a Sao Paulo, era il 1937. La sfida è durata 20 minuti. Quando era finito il primo round non riuscivo a vedere niente, ero praticamente svenuto. Mio fratello mi ha fatto annusare l'ammoniaca. Nei 2° e 3° round ho recuperato. Il giapponese era finito in una brutta posizione ed io l'ho tenuevo bloccato. Ma lui fu fortunato perché è suonato il gong e ho lasciato andare. Ono ha passato il resto dell'incontro in fuga da me. Non ci fu vincitore a causa dello scadere del tempo, ma la l'incontro mi ha reso famoso.

PLAYBOY: Hai combattuto nel 1951 contro il campione giapponese Yukio Kato in un incontro che a fatto storia. Come è andata?

HELIO: Un giornale giapponese [Asahi Shimbun] sponsorizzò tre campioni giapponesi e li inviò in Brasile. Uno di loro era Kato, che mi ha sfidato. Il primo combattimento avvenne al Maracanã e non ci fu un vincitore. Successivamente ci siamo incontrati al Pacaeembu di San Paulo e in quell'occasione ho vinto al secondo turno. Dopo fu la volta di Masahiko Kimura alteta che pesava 98 chili ed era imbattuto. Il Presidente della Repubblica Eurico Gaspar Dutra era presente durante l'inconto. Kimura disse al presidente che se non mi batteva entro 3 minuti, il titolo sarebbe stato mia. Ho l'incontro è durato 15 minuti.

PLAYBOY: E ha preso il titolo?

HELIO: Non ho vinto perché mio fratello [Carlos] ha gettato la spugna quando ha visto che ero bloccato da una presa al collo. Kimura ha cercato di lasciare il ring. Un giudice mi ha contato ed ha detto che potevo continuare ma sapevo che mio fratello aveva gettato la spugna e sarebbe stato disonesto negarlo. Ma non ha ritenuto che Keiko ha vinto sul ring.

PLAYBOY:Non hai voluto combattere con il pugile Acelino da Silva detto Popo perchè secondo te sarebbe stata una lotta troppo facile?

HELIO: Popo è un colosso che ammiro e rispetto. Ma per un buon jiu-jitsuka non preoccupano gli avversari che praticano altri stili di combattimento. Popo l'avrei sconfitto in 2 minuti. Lottare contro il jiu-jitsu è come essere rapinati. Popo sarebbe stato sconfitto in fretta, perché io, sopporto i suoi pugni, ma poi sarebbe venuta la mia ora. Le risorse di jiu-jitsu sono molte.

PLAYBOY: Sei mai stato ferito in una rissa?

HELIO: Mai. In compenso, sono caduto dal tetto di casa mia, mentre stavo facendo alcune riparazioni e mi sono rotto quattro costole. [Ride]. E mi sono fratturato una gamba quando ho avuto un incidente in bicicletta. [Ride]. Il mio primo incontro ufficiale a Rio è avvenuto nel 1934 quando avevo 20 anni. E 'stato un vale-tudo con pugni e calci. Il mio avversario pesava 100 kg. Ma ho vinto [ride].

PLAYBOY: Qual è la differenza tra il jiu-jitsu e il vale-tudo?

HELIO: Jiu-jitsu ha delle regole in materia di peso, cinture, e termini. Un vale tudo è una rissa, in cui è possibile fare quello che vuoi. Ma è come le mele e le arance. Jiu-jitsu è l'efficienza tecnica, che permette al più debole di protestare, e chiunque lo può fare. E' la forza della leva contro la forza bruta.

PLAYBOY: Ti è mai capitata rissa di strada, senza che nessuno si facesse male?

HELIO: No [ride]. Un giorno mio fratello Carlos era alla finestra dell'accademia e gettò un pezzo di pane a un venditore di polli. Fu uno scherzo, ma lui la prese male e Carlos m ha mandò a calmare il ragazzo. Ho applicato una presa al collo ed il ragazzo rimase inconscio sul marciapiede. Quando riprese conoscenza non si ricordava nulla di ciò che era successo. Quando una persona sviene a causa di flusso insufficiente di sangue al cervello un effetto collaterale è l'amnesia. La persona rimane stordita per un po'.

PLAYBOY: Hai qualche altro ricordo sui combattimenti di strada che hai sostenuto?

HELIO: Non ne ho avuto molti perché ero un combattente da ring, non un combattente di strada. Ma una volta un tassista mi ha bloccato la strada impedendomi l'ingresso a casa. O forse mi sbarrò la strada. In ogni caso, la discussione era finita... L'ho lasciato che dormiva sul marciapiede, con una tecnica di strangolamento. Ha ripreso la macchina e se ne andato.

PLAYBOY: Hai avuto altri scontri come questo?

HELIO: Ne ho avuto un altro a Petropolis, nella regione degli altipiani di Rio de Janeiro. Stavo guidando mezzo da lavoro in un cantiere, quando un autista di un camion è sceso dalla cabina del suo veicolo voler combattere, dopo qualche insolenza. l'ho anche messo al tappeto.

PLAYBOY: Non hai mai avuto paura di uccidere qualcuno con uno strangolamento?

HELIO: No, conosco il punto esatto dove fermarmi. Prima di morire il soggetto sviene. Morirà solo se mantengo la pressione sulla gola, dopo che è svenuto. Gli strangolamenti sono la mia specialità. Per questo ero famoso in Giappone. A causa della mia debole costituzione fisica dovevo inchiodare il mio avversario in fretta. Quando si è afferrati per la gola nessuno è coraggioso. Tutti si arrendono velocemente [ride].

PLAYBOY: Quando è giusto utilizzare le tecniche del jiu-jitsu?

HELIO: Quando dopo aver cercato di avere una conversazione civile, l'altra persona comincia a diventare aggressiva. Non è necessario colpire il primo colpo. Se sai che non sarai tu ad attaccare, si ha un'altra possibilità per evitare un confronto. Ora, se è già diventato violento, non si ha più nessun'altra scelta. E' legittima difesa di fronte alla legge.

PLAYBOY: E 'stato questo che ti ha portato al tuo arresto?

HELIO: E 'stato 66 anni fa, e sono stato coinvolto nel mio più grosso problema. Un lottatore Brasiliano Rufini Manoel dos Santos. Affermava che voleva mostrare al mondo che noi Gracies non valevamo niente. E' stato al Tenis Club Tijuca di Rio che gli ho dato la mia risposta. Sono arrivato e gli ho detto: "Sono venuto a rispondere alle tue dichiarazioni". Ha tirare un pugno e l'ho portato a terra. Subì con due fratture della testa ed una alla clavicola e il sangue da tutte le parti. Ma è stato un atto folle. Oggi non farei mai una cosa del genere.

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